EDIFICIO
DESCRIZIONE
Piccola chiesa situata sulla strada che, provenendo da Beroide, collega Protte alla via Tuderte. Fu probabilmente edificata in origine per accogliervi un’edicola stradale
DATAZIONE
Fine XVI – inizi XVII secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Pessimo: la porta sfondata ha permesso che l’interno venisse devastato da atti vandalici, oltre che dall’incuria; all’esterno è quasi completamente ricoperta d’edera
USO ATTUALE
Abbandonata
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Madonna col Bambino, cui successivamente sono stati affiancati i santi taumaturghi Rocco e Sebastiano
DATAZIONE
Affresco originario del XV secolo; affreschi successivi del XVI secolo
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affesco; stato di conservazione pessimo
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
L’immagine è incorniciata da un ovale praticato in un pannello di legno, decorato a croci, dietro al quale si scorgono altre parti dell’antico affresco
ISCRIZIONI
Su una tabella in piastrelle di ceramica, per lo più cadute, collocata sopra la porta d’ingresso, un’iscrizione attesta di un restauro avvenuto intorno agli anni Cinquanta del XX secolo, ad opera di un privato
RILEVATORE
Roberto Quirino
DATA DI RILEVAZIONE
25/05/2003
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
Madonna delle Grazie
XV secolo
La piccola chiesa, situata sulla strada che provenendo da Beroide collega Protte alla via Tuderte, fu probabilmente edificata per accogliere un’edicola di strada. È in pessimo stato di conservazione: la porta sfondata ha permesso che l’interno venisse devastato da atti vandalici e dall’incuria; all’esterno è quasi completamente ricoperta d’edera.
All’affresco originario sono state aggiunte successivamente le figure dei santi taumaturghi Rocco e Sebastiano (XVI secolo). L’immagine della Madonna con Bambino è stata incorniciata nel Novecento da un ovale praticato in un pannello di legno, decorato a croci, dietro al quale si scorgono altre parti dell’antico affresco.
Sulla tabella in piastrelle di ceramica, in buona parte cadute, collocata sopra la porta d’ingresso, un’iscrizione attesta un restauro avvenuto intorno agli anni cinquanta ad opera di un privato.
Nella Visita Radossi del 1950 il parroco di Protte, don Francesco Rocchi, testimonia che la chiesa era curata da un apposito santese che non intendeva dipendere dal parroco e che spendeva «più per la Festa Civile che per la Chiesa».