Sebastiano

512 512 Edicole sacre. Nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
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Iconografia

Nel Medioevo è, generalmente, raffigurato come un cavaliere (o un soldato) armato con arco e frecce.
Nell’iconografia rinascimentale è il santo più facilmente riconoscibile, perché rappresentato come un giovane quasi ignudo, con il corpo martoriato dalle frecce.
Tra i suoi attributi può essere presente anche la palma, simbolo del martirio.

Vita

Sebastiano visse tra il III e il IV secolo in Francia, regione di cui era originario, e in Italia, dove si convertì e subì il martirio.
Soldato dell’esercito dell’imperatore Diocleziano, fu condannato a morte per aver aiutato dei cristiani: legato a una colonna fu trafitto da numerose frecce.
Secondo la storia, però, sopravvisse alle ferite e Diocleziano lo fece uccidere a bastonate e gettare nella Cloaca Massima.

Protezione

Ricordato come un giovane atletico, tribuno delle guardie pretorie, è il santo protettore degli arcieri, degli atleti, dei tappezzieri e dei vigili urbani.
È invocato contro la peste, con san Rocco e san Cristoforo.

In Italia e in genere in tutta l’Europa occidentale, la festività cade il 20 gennaio, mentre in Oriente il 18 dicembre.

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