Iconografia
Nell’iconografia è generalmente raffigurato con la barba bianca in abiti vescovili, con il pastorale e un libro, a capo scoperto, o con la mitra; suoi principali attributi sono tre palle d’oro (a ricordare le borse con la dote, che donò a tre giovani sorelle salvandole dalla prostituzione cui il padre le stava per avviare per la miseria assoluta in cui versavano), una tinozza o anche una tinozza con tre ragazzi, un’ancora e una nave (perché considerato protettore dei naviganti), e i pani (in ricordo dell’evento miracoloso con il quale salvò gli abitanti della sua diocesi dalla carestia).
Vita
Nicola nacque in Licia (l’attuale Turchia) nella seconda metà del III secolo.
Fu vescovo molto amato della città di Myra.
Morì nella prima metà del IV secolo, sembra il 6 dicembre.
Protezione
È protettore di naviganti, pellegrini, pescatori, profumieri, poveri, scolari ed è patrono della Russia.
Nell’uso di cristianizzare le feste pagane legate al solstizio d’inverno, ha dato origine alla figura di Babbo Natale ed è diventato colui che porta i doni a tutti i bambini buoni.
Il suo culto giunse in Italia e nel resto del mondo occidentale dopo la traslazione delle reliquie a Bari, nel 1087.
Ricordiamo che a partire dal III-IV secolo e specialmente nel Medioevo vi era la convinzione che la presenza di reliquie donasse forza e potere alle città: da qui l’uso di chiedere o (ancor peggio) sottrarre reliquie per accrescere il potere temporale e avere a «portata di mano» un santo protettore nei momenti bui dell’esistenza terrena, come in occasione di guerre, carestie e pestilenze.
Tra le tradizioni legate a questo Santo nel nostro territorio, ricordiamo la benedizione del pane nella chiesa di San Nicolò a Matigge (Trevi): al termine della funzione religiosa nel rispetto di un’antica tradizione, il pane è offerto ai fedeli, per aderire all’insegnamento cristiano di aiutare gli ultimi, i più deboli, ma anche i pellegrini nel loro viaggio verso i luoghi della santità.
La festività di san Nicola cade il 6 dicembre.