Iconografia
In alcuni dipinti delle nostre terre, la Vergine è raffigurata nell’atto di calpestare una falce di luna.
Questa iconografia trae origine da un verso dell’Apocalisse di Giovanni Evangelista «La donna e il serpente» (12, 1): «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».
In questa tipologia iconografica, talora, con la luna è presente anche il serpente, a volte attorcigliato intorno alla falce del nostro satellite.
Il serpente, specialmente nelle immagini più moderne e nelle ancora più recenti statuette in gesso o resina, è raffigurato anche sul globo terracqueo, ma sempre in posizione di sottomissione totale alla Madre di Dio, che gli calpesta il capo, in segno inequivocabile di vittoria del bene sul male, dell’Immacolata Concezione sul peccato originale, della purezza e dell’innocenza sulle passioni.
Il serpente ci ricorda un verso tratto dal libro della Genesi: «Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. […] Allora il Signore Dio disse al serpente […] ‘Io porrò inimicizia tra te / e la donna, / tra la tua stirpe / e la sua stirpe; / questa ti schiaccerà la testa / e tu le insidierai il calcagno’» (3, 1-14-15).
Nell’iconografia classica la luna calpestata da Maria, Vergine dell’Immacolata Concezione, unica donna in grado di sconfiggere il peccato originale e concepita immune da esso, è in genere una semplice falce.
Maria è la Madre del Verbo e della Luce che illumina la via di tutti i cristiani, come racconta Giovanni in un verso del suo Vangelo:«Veniva nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo» (1, 9).
Nelle edicole di Massa Martana (scheda 031, p. 167) e Montefalco (scheda 027, p. 197), infine, la falce di luna è dipinta con la concavità rivolta verso l’alto, quasi simbolicamente a raccogliere i doni che vengono dal cielo.
Protezione
La festa dell’Immacolata si celebra il giorno 8 dicembre.