Iconografia
È raffigurato in vesti da sacerdote, spesso levitante in aria, a ricordo di quanto, secondo la tradizione, capitava nei momenti in cui cadeva in estasi contemplativa.
Vita
Giuseppe Maria Desa nacque in una stalla, dove la famiglia si era dovuta trasferire per una errata gestione degli affari di famiglia da parte del padre, il 17 giugno 1603 a Copertino, in provincia di Lecce.
Dopo poco tempo il padre morì per il dispiacere e la vedova rimase sola con sei figli.
Per fuggire a un destino di miseria, che lo voleva in sostanza «schiavo» del ricco con il quale il padre si era indebitato per aiutare un amico in difficoltà, Giuseppe chiese di entrare nel convento dei Francescani conventuali, non lontano dalla sua città natale.
Ma era troppo semplice e ignorante anche per questi frati, così dovette lasciare il convento.
Tentò di essere accolto in altre due strutture conventuali, ma senza fortuna, perché era un ragazzo eccessivamente distratto e soprattutto perché nessuno comprendeva quei momenti in cui il giovane cadeva in estasi e levitava, volando quasi come un uccello.
Grazie all’intervento di uno zio materno, riuscì, infine, a entrare in convento e dopo alcuni anni diventò sacerdote, pur ritenendosi lui stesso assai poco preparato.
Si definiva, infatti, «fratel Asino», per i suoi pochi studi e perché sicuramente maldestro e privo di tatto; tuttavia, per quel miracolo che si chiama «scienza infusa», era capace di disquisire con i più grandi dotti sui più impegnativi temi teologici.
A seguito dell’intensa spiritualità vissuta in convento, Giuseppe ebbe sempre più spesso estasi con levitazioni, che certamente scombussolavano le tranquille abitudini dei confratelli. Per questo, dopo aver superato gli esami della Santa inquisizione e del Santo uffizio che accertarono il carattere soprannaturale di questi prodigi, iniziò un periodo di peregrinazioni da un convento all’altro.
Nel 1656 papa Alessandro VII mise fine al suo errare e lo destinò al convento di Osimo; qui rimase fino all’ultimo, operando diversi miracoli.
Morì il 18 settembre 1663 e fu proclamato santo il 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII.
Nella città marchigiana riposano le sue spoglie mortali, in una chiesa a lui dedicata.
Protezione
È protettore di aviatori, passeggeri di aerei, astronauti e degli studenti in difficoltà.
A questo proposito ricordiamo un aneddoto che ci è stato raccontato da un sacerdote [don Luciano Gregori, canonico penitenziere della Cattedrale di Foligno]. Nella chiesa di San Francesco a Foligno vi è un’immagine di san Giuseppe da Copertino che fino a qualche decennio fa era molto venerata dagli studenti folignati. Questi in occasione di esami e prove scolastiche andavano ad accendere un cero di fronte all’immagine per chiedere l’aiuto del Santo e superare al meglio le prove che li attendevano o che avevano appena svolto. Oggi, questa tradizione è completamente dimenticata.
La festività cade il 18 settembre.