STORIA DEL LUOGO
Il sito, che attesta un culto molto antico (S. Quirico), è di forte rinomanza per il ritrovamento della lex luci “spoletina” della seconda metà del III secolo a.C. Nel 1876 G. Sordini ritrovò nella chiesa, incorporata nella casa di un parente, il cippo recante l’iscrizione che proibiva di asportare alberi dal bosco sacro a Giove, ora conservato al Museo Archeologico di Spoleto insieme all’altro che lo studioso spoletino ritrovò nel 1913 presso S. Stefano di Picciche
EDIFICIO
DESCRIZIONE
Edicola ad intonaco, fattaeccezione per il basamento in pietra e il bordo di mattoni rossi che l’incornicia sul davanti, situata sul ciglio di una strada privata (parallela alla Strada Comunale che conduce a Colle del Marchese), di fronte al cancello d’ingresso di un’abitazione privata. Il timpano è impreziosito da una croce in marmo bianco. Nella nicchia azzurrata, rialzata da terra cm. 78, l’immagine sacra è protetta da una grata a piccole losanghe di un cancelleto in ferro battuto
DATAZIONE
Inizi XX secolo
DIMENSIONI
Edicola cm. 288x163x60. Nicchia cm. 142x77x38
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Madonna
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Terracotta rossa
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Dal racconto del proprietario: “l’immagine in terracotta rossa sostituisce l’originale in maiolica recentemente distrutta da un atto vandalico” (anno 2000]
RILEVATORE
Alfiero D’Agata
DATA DI RILEVAZIONE
5/10/2002
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
Madonna con Bambino
Terracotta rossa, 2000
L’edicola, su basamento in pietra e il bordo di mattoni rossi che incornicia la nicchia, si trova sul ciglio di una strada privata (parallela alla strada che conduce a Colle del Marchese), di fronte al cancello d’ingresso dell’abitazione. Il timpano è impreziosito da una croce in marmo bianco.
Nella nicchia azzurrata, rialzata da terra, l’immagine sacra è protetta da una grata metallica a piccole losanghe.
L’originaria maiolica dipinta (inizi XX secolo), distrutta da un atto vandalico, è stata sostituita nel 2000 dall’attuale immagine.
Su questo poggio, nella chiesa della casa, Giuseppe Sordini rinvenne nel 1876 il cippo della Lex luci «spoletina» (CIL I2 366) della seconda metà del III secolo a.C., a protezione del bosco sacro a Giove. Il cippo è conservato nel Museo archeologico di Spoleto insieme all’altro, con simile iscrizione (CIL I2 2872), che lo studioso spoletino ritrovò nel 1913 presso Santo Stefano di Picciche.
Il sito è dunque di forte risonanza sia per il ritrovamento della Lex luci, sia per la venerazione di un santo, san Quirico, dal culto molto antico.