STORIA DEL LUOGO
L’edicola è a breve distanza dalla chiesa di S. Angelo, che prima della fondazione del castello (XIV secolo) aveva assegnate 47 famiglie, a differenza di S. Giovanni de Botonta dentro il castello che ne aveva 24, ma che dalla fine del 1400 assurgerà a un ruolo primario
EDIFICIO
DESCRIZIONE
Piccolo tabernacolo situato su un fondo privato ai bordi di un viottolo scomparso con la realizzazione della variante stradale del 1964, che modificando il tracciato ne annullava l’opportunità, a m. 10 dalla S. P. 457 La Bruna-Beroide. Rivolto a nord-ovest verso S. Angelo, da cui dista m. 200 ca., conserva sul retro la muratura originale in mattoni e sul fronte tracce dell’intonaco originale dipinto
DATAZIONE
XV secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
USO ATTUALE
Devozionale
DIMENSIONI
Edicola cm. 200x140x65. Nicchia cm. 135x75x45
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
All’interno, nell’arco ribassato, frammento di affresco raffigurante S. Gregorio Magno circondato da nimbo radiato e con in capo il triregno e probabilmente una colomba sulla spalla; ai lati due finte lampade sembrano aggiunte posticce. Nell’imbotte, in un tondo, colomba dello Spirito Santo; a destra e a sinistra, tracce di due figure di santi irriconoscibili. L’affresco in rovina è stato integrato da un quadretto della Sacra Famiglia
DATAZIONE
XV secolo con ridipinture del XVI secolo
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco; stato di conservazione cattivo: quasi del tutto deteriorato
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Il culto verso il gruppo divino si è rinvigorito nell’ultimo quindicennio in conseguenza della beatificazione di d. Pietro Bonilli che ne era stato l’ispiratore. Si ricorda inoltre che il beato P. Bonilli nel 1888 aveva fondato l’Istituto delle Suore della S. Famiglia, che a Castel S. Giovanni consorelle di questo istituto avevano operato fin dal 1890 circa per l’educazione dell’infanzia e che, soprattutto, è stato rettore della parrocchia, per 48 anni(1946-1994 ), d. Oliviero Bonilli, pronipote del beato e promotore del suo programma morale e religioso, al quale aveva intitolato il nuovo “Asilo Infantile”, edificato nel 1968
ISCRIZIONI
CARLO FILIPPI 1916 (nell’aureola di S. Gregorio Magno): la firma è del giovane della casa di fronte, distante alcune decine di metri, il quale, prima di partire per il fronte di guerra, affidava alla venerata immagine la protezione e le speranze del ritorno
RILEVATORE
Alfiero D’Agata
DATA DI RILEVAZIONE
15/9/2005
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
San Gregorio Magno, Spirito Santo, due santi
Affresco, XV secolo
L’edicola è rivolta a nord-ovest verso la chiesa di Sant’Angelo, da cui dista circa duecento metri.
Nell’arco ribassato un frammento di affresco raffigura san Gregorio Magno circondato da un nimbo radiato, con in capo il triregno e la colomba (solo tracce) sulla spalla. Ai lati due finte lampade sembrano posticce.
Nell’imbotte, in un tondo, è la colomba dello Spirito Santo; a destra e a sinistra, vi sono tracce di due figure di santi irriconoscibili.
Nell’aureola di san Gregorio Magno è la firma del giovane della casa di fronte («Carlo Filippi 1916») che, prima di partire per il fronte di guerra, affidava alla venerata immagine la protezione e le speranze del ritorno.
L’affresco in rovina è stato integrato da un quadretto moderno raffigurante la Sacra Famiglia il cui culto si è rinvigorito nell’ultimo quindicennio in conseguenza della beatificazione di Pietro Bonilli che ne era stato l’ispiratore.