STORIA DEL LUOGO
Il sito era notevole: a m. 200 da Castel S. Giovanni, di fronte all’edicola, all’altro lato della strada, sorgeva una casa di cui ancora si scorge, a fior di terra, la fondazione. L’edicola era situata presso l’incrocio con la “strada delle Porcarie” che da Trevi conduceva agli insediamenti rurali della pianura “abbondanti di vino, grano e altre vettovaglie” (D. Natalucci, Historia universale…di Trevi,1745), definita “via qua itur versus molenina Trevii” (Statuto del comune di Castel S. Giovanni, libro II, rubrica CI, 18 settembre 1432]
EDIFICIO
DESCRIZIONE
Edicola costruita in mattoni, solo in parte intonacata, rivolta a nord, con una profonda nicchia che ha preservato l’affresco dalle intemperie; è situata sul bordo del campo, all’incrocio della Strada Comunale di Castel S. Giovanni (via Fermi) con la S.P. 448 di S. Lorenzo
DATAZIONE
XVI secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono, in seguito a diversi interventi di consolidamento
USO ATTUALE
L’edicola conserva una forte attrazione: diverse persone la visitano con frequenza quasi quotidiana per pratiche devozionali
DIMENSIONI
Edicola cm. 220x210x125 di spalla. Nicchia cm. 152x115x90
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Madonna del Carmine che stringe materna il Bambino, incoronata da due angeli, mentre ai suoi piedi l’adorano altri due angeli, uno a destra e uno a sinistra. Nell’intradosso sinistro è dipinto S. Giovanni Evangelista con calice, mentre è scomparsa la figura nell’intradosso destro
DATAZIONE
XVI secolo
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco; stato di conservazione cattivo: in progressivo deterioramento, col distacco di alcune parti e ampia lacuna al centro in basso; il santo evangelista, più esposto alla luce, risulta deteriorato nel colore
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Nella chiesa di S. Angelo presso il cimitero (restaurato nel 1963), alla Madonna del Carmelo era dedicato un altare, come ricorda don F. Benedetti Valentini, “Inventario della chiesa parrocchiale e altri luoghi pii del Castello di S. Giovanni”, 1873, ms. in Arch. Parrocchiale (p.60): “La seconda Cappella o Altare è dedicato alla Beata Vergine del Carmine. Esso altare fu fatto erigere a proprie spese l’anno 1665 dal m. rev. d. P. De Angelis di questa parrocchia”; (p.61): “in questo altare non vi si scorge altro che un semplice quadro grande appeso al muro, con larga cornice verniciata a più colori, e vi si scorge con andante pittura effigiata in alto la Beata Vergine del Carmelo, e da basso in varia posizione ed atteggiamento S. Michele Arcangelo, S. Antonio da Padova e S. Caterina Vergine e Martire. La mensa è formata di mattone con sopra un sol gradino simile per i candellieri; in cima si vede un baldacchino di panno dipinto a più colori, ed è unito ancora di paleotto simile e predella l’uno e l’altro in passabile stato”
RILEVATORE
Alfiero D’Agata
DATA DI RILEVAZIONE
2/10/2002
SCHEDA TRATTA DAL VOLUME
Madonna del Carmine e angeli, san Giovanni Evangelista
Affresco, XVI secolo
L’edicola in mattoni, solo in parte intonacata, rivolta a nord, si trova sul bordo del campo all’incrocio della strada comunale di Castel San Giovanni (via E. Fermi) con la strada provinciale 448 di San Lorenzo, sull’antica «strada delle Porcarie» che conduceva da Trevi agli insediamenti rurali della pianura «abbondanti di vino, grano e altre vettovaglie» (D. Natalucci 1745) definita «via qua itur versus molenina Trevii» (Statuto, Comune di Castel San Giovanni, libro II, rubrica CI, 18 settembre 1432).
Nella chiesa di Sant’Angelo presso il cimitero (restauro 1963), alla Madonna del Carmelo era dedicato un altare: «[…] la seconda Cappella o Altare è dedicato alla Beata Vergine del Carmine. Esso altare fu fatto erigere a proprie spese l’anno 1665 dal m. rev. d. P. De Angelis di questa parrocchia […] in questo altare non vi si scorge altro che un semplice quadro grande appeso al muro, con larga cornice verniciata a più colori, e vi si scorge con andante pittura effigiata in alto la Beata Vergine del Carmelo, e da basso in varia posizione ed atteggiamento san Michele Arcangelo, san Antonio da Padova e santa Caterina vergine e martire» (F. Benedetti Valentini, 1873).