STORIA DEL LUOGO
L’edificio, sede del piccolo comune rurale fino al 1875, anno della sua soppressione, mostra i simboli dell’antica funzione: all’interno l’immagine sacra con i santi protettori della comunità; alla porta d’ingresso al primo piano, in un elementare riquadro, la scritta “Residenza Comunale” e, infissa nel muro, un’asticella di ferro che riproduce il piede di m. 0,498; sulla parete di fronte alla torre e alla porta castellana una lapide ricorda Pietro Mignozzetti, primo aviere caduto a Pantelleria (1942). A.D. 1768, graffito sopra una finestra, ricorda la ricostruzione dell’edificio dopo il catastrofico terremoto dell’anno precedente, che sconvolse la valle spoletina
EDIFICIO
DESCRIZIONE
L’affresco si trova sulla parete di una stanza dell’ex palazzetto comunale
STATO DI CONSERVAZIONE
Pessimo: in grave dissesto, è previsto un intervento di recupero
USO ATTUALE
Abitazione delle maestre fino a quando la scuola elementare ha funzionato all’interno del castello, successivamente utilizzato per diverse destinazioni: ambulatorio medico, luogo di riscossione dei tributi da parte di dipendenti della Banca Popolare di Spoleto, assemblee e riunioni di quartiere
IMMAGINE
ICONOGRAFIA
Madonna col Bambino, in cielo, fra S. Giovanni Battista, il patrono cui è intitolata la chiesa parrocchiale, e forse S. Ponziano; ai piedi della Madonna, il castello di S. Giovanni, forse posticcio
DATAZIONE
Primi decenni del XVII secolo. I tratti distintivi e il santo spoletino protettore dei terremoti rimandano alla definitiva assegnazione del comune di Castel S. Giovanni a Spoleto, sebbene la bolla di Leone X rechi la data di un secolo anteriore (15 dicembre 1519): gli atti ufficiali erano stati compiuti ma il fuoco delle discordie tra Spoleto e Trevi covava sotto la cenere e Trevi non aveva cessato di sperare nel recupero dell’antico possesso
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco; stato di conservazione discreto, nonostante il parziale deterioramento dei colori originari
DIMENSIONI
cm. 120×105
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Il dipinto non è di alta mano, tuttavia sorprende il silenzio che lo ha circondato, anche tra gli abitanti del paese, fino al 1997; merita riguardo se non altro come documento storico della funzione dell’edificio, sede dell’amministrazione comunale
RILEVATORE
Alfiero D’Agata
DATA DI RILEVAZIONE
15/9/2005