Iconografia
Nell’iconografia è rappresentata come una giovane donna (secondo la tradizione morì infatti a soli diciotto anni), con la palma in mano e spesso con dei pani (a testimoniare la fedeltà a san Feliciano, nel periodo della sua prigionia).
Vita
Di nobile famiglia, Messalina nacque nel 235 e fu discepola prediletta del futuro patrono di Foligno.
Decisa a dedicare la sua vita interamente a Dio, compì opere di bene, di pietà e misericordia.
Nel 252 l’imperatore Decio, trionfatore sui Persiani, si fermò per un certo periodo nella città di Foligno, opponendosi a qualsiasi manifestazione del culto cristiano; per questo molti fedeli abbandonarono il vescovo Feliciano, che fu preso e incarcerato.
Solo Messalina, giorno dopo giorno, sfidando ogni pericolo, si recava a trovarlo e a portargli di nascosto del cibo.
Sorpresa a soccorrere il futuro santo, rifiutò di abiurare la fede cristiana e di offrire sacrifici agli dei pagani, per questo fu barbaramente martirizzata.
La leggenda narra che era il 18 gennaio 253: Messalina fu dunque la prima martire folignate.
Il corpo della giovane fu segretamente nascosto nella chiesa che, in seguito, fu intitolata a san Feliciano.
Dopo molte ricerche, nel 1599 furono ritrovate le reliquie in un sarcofago, che riportava la scritta: «Hic subtus iacet corpus sanctae Messalinae».
All’apertura della cassa seguirono molti miracoli.
Protezione
La festività cade il 18 gennaio.