Iconografia
È rappresentato in abito vescovile con la mitra e il pastorale.
Vita
Emiliano (Miliano nei testi antichi), era un giovane intrepido originario dell’Armenia; giunto a Spoleto, tutti furono colpiti dalla sua santità.
Secondo la tradizione fu nominato vescovo di Trevi (il primo della storia) e iniziò subito l’evangelizzazione di questa terra.
Subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano e Massimiano; fu «processato» da quest’ultimo perché rifiutò di venerare gli dei pagani e compiere sacrifici in loro favore, mentre dimostrò la forza di Dio guarendo un paralitico.
Morì nel 303 (o 304); secondo la Passio di sant’Emiliano (risalente al IX secolo) dopo innumerevoli supplizi inferti al vescovo della città di Trevi, rimanendo questi sempre fermo nella sua fede «lo legarono a una giovane pianta di olivo» e lo decapitarono.
Da tempo immemorabile, questa pianta è stata individuata in un olivo radicato in località Corciano (o Carpiano), non lontano dall’abitato di Bovara, in un uliveto prossimo alla strada; l’«olivo di sant’Emiliano» è, in effetti, una pianta d’olivo vecchia di oltre diciassette secoli.
Recenti analisi effettuate dall’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura di Spoleto hanno stabilito che questo olivo non appartiene ad alcuna delle cultivar diffuse sul territorio, ma sarebbe un ecotipo con un genotipo particolare. Questo potrebbe giustificare la sua resistenza alle gelate (galaverne) che periodicamente infliggono duri colpi all’olivicoltura di questo territorio.
Protezione
La festività di sant’Emiliano cade il 28 gennaio.
La sera del 27 gennaio per le vie di Trevi, illuminate con fiaccole a olio, si snoda una processione le cui origini risalgono all’Alto Medioevo o al tardo antico. È la «processione dell’Illuminata», forse la più antica dell’Umbria.
Alle 18,30 (circa) della vigilia della festa, la statua di sant’Emiliano è portata per le vie dell’antico borgo, passando davanti all’edicola votiva di Santa Reparata, seguendo un percorso inalterato dal 1264.