Castel Ritaldi – Castel San Giovanni, via Garibaldi 13 [CAS008]

976 1024 Edicole sacre. Nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
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STORIA DEL LUOGO
La casa colonica si trova a circa m. 200 dalla linea dell’antico confine tracciato l’11 marzo 1431, in un’area che conserva nella versione locale “Cotondra” l’antico toponimo “Botonta”. Il vocabolo designa “S. Giovanni de Botonta” nelle bolle di S. Martino V in relazione all’erezione a “castello” e alla sua separazione da Trevi, nello statuto del comune di Castel S. Giovanni (18 settembre 1432), in numerosi rogiti di compravendite del XV secolo

EDIFICIO

DESCRIZIONE
L’immagine è stata dipinta sulla parete all’interno della stalla di una casa rurale, situata nei pressi del ponte sull’ Alveo di S. Lorenzo, vicino alla S.P. 457 La Bruna-Beroide
DATAZIONE
Metà XX secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
USO ATTUALE
Ricovero di animali

IMMAGINE

ICONOGRAFIA
Sant’Antonio Abate benedicente gli animali, rappresentato secondo l’iconografia consueta
DATAZIONE
1954
AUTORE/ATTRIBUZIONE
“Compì l’opera un vecchio di Bevagna fatto venire appositamente dal proprietario, un pittore che si accontentò del vitto e del pernottamento sul pagliericcio della stalla” (dal racconto di un ex contadino, N. Preziosi, che l’ha vista realizzare). Allo scarso disegnatore itinerante, Armando Mesca di Bevagna, sono attribuite altre riproduzioni dello stesso soggetto. Nello stesso anno 1954 riprodusse il santo circondato di animali nella stalla della famiglia Bonilli, in località La Bruna, vocabolo S. Lucia. Di un S. Antonio il bevanate fu autore in un altro podere Angelini a Castel Ritaldi (attuale “Panorama”); gliene viene attribuito un altro in un podere, in località Casevecchie, nell’androne vicino alla porta della stalla
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Tempera su muro; stato di conservazione cattivo: in confronto al rilevamento fotografico del 1998, l’agreste paesaggio risulta scolorito da un grossolano lavaggio e ulteriormente danneggiato per l’inserimento di viti di ancoraggio (anno 2000]
DIMENSIONI
Riquadro cm. 100×100, immagine cm. 80×80
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Opera devozionale di nessun valore artistico, unica in quest’ambito territoriale, è il “Sant’Antonio Abate” venerato dalla gente rurale che ne appendeva la sua immagine in ogni stalla e talvolta anche in più ambienti della stessa casa destinati agli animali, affiggendone semplicemente con un chiodo una piccola stampa

RILEVATORE
Alfiero D’Agata
DATA DI RILEVAZIONE
15/9/2005

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