Titolo: Miniere di lignite in Umbria – Pietre e terre nel lavoro dell’uomo.
A cura di: Bruno Mattioli
Autori: Patrizia Argenti, Angela Baldanza, Flavia Cappuccino, Rita Chiaverini, Aurora Gasperini, Lamberto Gentili, Antonella Manni, Bruno Mattioli, Luigi Percivalli, Tiziana Ravagli (Comunità montana dei Monti Martani e del Serano), Patrizia Risoldi
Editore: Quaderni del Laboratorio di scienze della terra 2-3 (2006)
Anno di pubblicazione: 2007
Descrizione fisica: 104 pagine, ricca di illustrazioni, fotografie in b/n e a colori, immagini di cartografie, formato 21×26 cm, rilegatura filo refe, copertina in cartoncino
* Pubblicazione realizzata nell’ambito delle collaborazioni istituzionali della Comunità montana. Per il nostro gruppo di lavoro ha collaborato: Tiziana Ravagli (Comunità montana dei Monti Martani e del Serano) coautrice dei saggi ‘Riferimenti storici’, ‘La formazione dei giacimenti’.
Descrizione
La storia della città di Spoleto e di tutta la Valle Umbra è stata caratterizzata per circa cento anni dal lavoro delle miniere, con vari cantieri per l’estrazione della lignite presenti un po’ ovunque, come a Gubbio (Branca), Cottanello, Aspra, Terni (Colle dell’Oro), Torgiano, Tavernelle e Pietrafitta, Fontivecchie, Collazzone, Dunarobba, Massa Martana e Collesecco.
L’area mineraria più importante senz’altro è stata quella di Morgnano (Spoleto), con i cantieri Orlando, S.Croce, S.Silvestro, S.Angelo, Uncinano.
Numerosi pozzi di estrazione giungevano fino quasi a 400 metri di profondità, con centinaia di chilomatri di gallerie che si intersecavano da Sant’Angelo in Mercole fino a Maiano; una teleferica portava il minerale dai cantieri di Bastardo fino a Morgnano, ove una ferrovia mineraria serviva tutta l’area di coltivazione, connettendola alla rete ferroviaria statale.
Nell’area di Morgnano, in corrispondenza del cantiere centrale, si sviluppò praticamente una cittadina, con numerosi impianti (tramogge, essiccatoi, cava di argilla, fornace per mattoni, officina elettrica, infermeria, mensa, ecc), di cui oggi restano ancora alcune testimonianze, progressivamente erose dal tempo e dall’oblio.
Quella delle miniere, per Spoleto fu una vera epopea operaia e contadina che vide protagonista gran parte della popolazione, anche se con ruoli diversi.
Le testimonianze giunte a noi ci mostrano immagini che sembrano tratte da un libro di avventure, con eroi, comparse e caratteristi che ci narrano una storia durata cento anni.
È stata una vicenda forte, che ha contribuito allo sviluppo economico della città e dato lavoro a numerose famiglie, non poche delle quali hanno dovuto pagare un contributo di vite umane, rimasto nella memoria collettiva.
Basti pensare alla tremenda esplosione, avvenuta il 22 marzo 1955, che costò la vita a ventitré minatori. Fu ancora il grisou a provocarla, nel cantiere Orlando centrale, alle cinque e quaranta del mattino a pochi minuti dalla fine del terzo turno di notte.
A partire dal 1950, mentre la ‘Terni’, azienda a partecipazione statale proprietaria delle miniere, cominciava lo stillicidio dei licenziamenti a Spoleto e chiudeva le miniere di Bastardo, i minatori, le loro organizzazioni e gli Enti locali diedero il via a una fittissima rete di iniziative per salvare l’industria mineraria, ma nell’ottobre del 1961, a cento anni circa dall’avvio dell’attività, fu scritta praticamente la parola ‘fine’ sulla lunga storia delle miniere di Morgnano.
Per ricordare questo passato così importante da un punto di vista sociale e culturale non solo per la città di Spoleto ma come detto per buona parte della regione, a Spoleto su iniziativa della locale Comunità montana, del Comune di Spoleto, della Provincia di Perugia, di numerosi privati cittadini, spesso con un passato familiare direttamente interessato dalle vicende delle miniere del comprensorio, è sorta l’Associazione Amici delle Miniere, con sede presso la Comunità montana, via Antonio Busetti n. 28 (Spoleto).
In seguito l’attività della Associazione ha interessato e coinvolto anche altri comuni del comprensorio comunitario, tra i quali ricordiamo i Comuni di Massa Martana, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi, che hanno aderito con entusiasmo a questa importante iniziativa.
L’Associazione Amici delle Miniere ha il compito di ‘… perseguire azioni fattive per il recupero della memoria storica dell’attività mineraria, di quanto le miniere hanno rappresentato per le passate generazioni delle popolazioni di buona parte del territorio regionale, sia da un punto di vista culturale, sia sociale ed economico…’ – come puntualmente citato all’art. 4 dello Statuto.
In particolare, la Comunità montana, con la dott.ssa Tiziana Ravagli, geologo, ha coordinato sin dall’inizio tutte le attività e le azioni propedeutiche alla fondazione dell’Associazione, in collaborazione con il dott. Bruno Mattioli, geologo, Direttore del ‘Laboratorio di Scienze della Terra’ del Comune di Spoleto.
Nel 2006, il volume ha avuto il merito di presentare questa storia!
L’Associazione Amici delle Miniere è stata formalmente costituita il 22 giugno 2000 presso la sede dell’Ente montano.
L’Associazione ha scopo culturale con finalità preminentemente didattiche, scientifiche e di promozione della storia mineraria regionale. Si prefigge il compito di perseguire azioni fattive per il recupero della memoria storica dell’attività mineraria, di quanto le miniere hanno rappresentato per le passate generazioni di buona parte del territorio regionale, sia da un punto di vista culturale, sia sociale ed economico.
L’Associazione si propone di mantenere vivo il ricordo dell’attività mineraria con la realizzazione di un centro di documentazione e di un museo.
Per questo promuove la raccolta di collezioni e pezzi singoli di materiali vari sull’attività delle miniere e in generale delle scienze della terra, nonché azioni di cooperazione nazionale e transnazionale per il raggiungimento degli obiettivi suindicati.
I Soci sono di tre categorie: Fondatori, Ordinari e Onorari. Possono essere Soci sia persone fisiche che persone giuridiche, Enti Pubblici, Associazioni di categoria, Associazioni e Istituzioni culturali e scientifiche, società commerciali anche di natura cooperativa. Sono Soci Onorari gli ex minatori e quanti, per donazioni e per attività culturali nel campo delle scienze della terra di particolare rilevanza, a insindacabile giudizio del Consiglio di Amministrazione, abbiano merito ad entrarvi. Sono Soci Ordinari tutti coloro che chiedano di farne parte, assumendo le relative obbligazioni di sostegno, di supporto tecnico, scientifico, economico, di sviluppo e promozione.
Per associarsi è sufficiente compilare il modulo per la domanda di adesione: si può scaricare dal sito dell’Associazione www.amicidelleminiere.it e si può richiedere alla Comunità montana e al Laboratorio di Scienze della Terra del Comune di Spoleto, che è il soggetto tecnico del quale l’Associazione si avvale per il raggiungimento di tutti gli obiettivi definiti nello Statuto.
La Comunità montana dei Monti Martani e del Serano, alcuni anni or sono, ha ricevuto in donazione l’importante archivio documentale denominato ‘Collezione Albino Frongia’. Gli oggetti della ‘Collezione’, e tutti i documenti ad essa appartenenti (più propriamente denominati ‘Fondo Frongia’), sono custoditi presso il ‘Laboratorio di Scienze della Terra’ del Comune di Spoleto, ove è anche allestita una mostra sull’attività mineraria del comprensorio.
L’Ente montano e l’Associazione Amici delle Miniere intendono promuovere e favorire ogni azione utile per la valorizzazione del ‘Fondo Frongia’ in collaborazione con la Sovrintendenza Archivistica competente per l’Umbria.
L’idea è di procedere non solo a completare l’attività di sistemazione e ottimizzazione dell’archivio, già avviata dal Laboratorio di Scienze della Terra in collaborazione con il CEDRAV e presentata nel volume Le Miniere di lignite in Umbria, ma anche di procedere alla digitalizzazione dei documenti, sì da rendere disponibili a tutti gli studiosi quanto d’interessante è contenuto nell’archivio stesso.
Come
Per ogni informazione i riferimenti sono:
Si ringrazia il ‘Laboratorio di Scienze della Terra’ del Comune di Spoleto per avere reso disponibile questo volume a cui ha collaborato anche la dott.ssa Tiziana Ravagli della Comunità montana dei Monti Martani e del Serano, che ha seguito sin dall’avvio l’iter che ha permesso la fondazione dell’Associazione ‘Amici delle Miniere’. Clicca qui per scaricare il volume (.pdf, 1,78 mb)