05. Curiosità in cantina

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Un grappolo d’uva e una fetta di pane…

  • Durante la vendemmia i grappoli più dorati e più sani venivano raccolti con un pezzo di tralcio, quindi venivano riuniti in mazzi e conservati appesi nei magazzini o nei granai.
  • L’uva serviva come frutta durante le festività natalizie.
  • Nei pomeriggi d’autunno, un grappolo d’uva e una fetta di pane erano una gradita merenda per i ragazzi.
  • L’uva di trebbiano spoletino era utilizzata, in tardo autunno, per il ‘governo’ del vino nuovo.
    Dopo aver separato i chicchi dal raspo, questi venivano macinati e torchiati.
    Il mosto ottenuto, lo si faceva bollire brevemente (per evitare che gli zuccheri tendessero a caramellare) in paioli di rame (i ‘callari’ o le ‘callare’) e, ancora caldo, lo si versava nelle botti contenenti il vino nuovo.
    Si stimolava così una nuova, lenta fermentazione che trasformava in alcool i residui zuccheri ancora presenti nel vino, aumentandone la gradazione alcolica e rendendolo gradevolmente frizzante, per la modesta presenza di anidride carbonica prodotta dalla lenta fermentazione naturale.

I grappoli migliori di trebbiano spoletino…

I grappoli migliori di trebbiano spoletino venivano appoggiati, uno accanto all’altro, su dei graticci, ‘le seccaiole’, realizzati intrecciando vimini o su delle tavole di legno, quindi si mettevano nel forno appena caldo ad asciugare.
L’operazione veniva ripetuta più volte fin quando, nel giro di qualche giorno, l’uva non era completamente asciutta.
Si conservava quindi in sacchetti di cotone o in ceste di vimini, con l’aggiunta di qualche foglia di alloro o di menta, i quali avevano la funzione di facilitarne la conservazione, allontanando eventuali parassiti.
Veniva poi utilizzata nella preparazione di dolci (in particolare per la ‘ ‘ntorta o rocciata’) oppure per la tradizionale ‘pizza sotto lu focu della Venuta’ cucinata il 9 dicembre, giorno in cui, secondo la tradizione cattolica, è avvenuta la traslazione della santa Casa di Loreto dalla Terra Santa.
Inoltre, insieme ai fichi secchi, era un’ambita ricompensa per qualche piccolo servigio reso dai bambini.

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