Illustrazione dei diversi ambienti e paesaggi del territorio trevano anche attraverso il percorso di MostraAmbiente, opportunamente allestito all’interno dell’oliveto di Villa Fabri.
Escursione guidata lungo un tratto del sentiero dell’acquedotto medievale che da Trevi attraversa il paesaggio olivetato storico. Occasione per scoprire alcuni segreti di questa interessante opera di ingegneria idraulica: un antico acquedotto lungo oltre 4 km, che presenta un dislivello complessivo di meno di 20 m e si sviluppa seguendo l’andamento delle curve di livello fino alla storica fonte dei cavalli all’ingresso della città.
Durante l’escursione, piccole ma interessanti osservazioni naturalistiche aiutano i ragazzi a scoprire la ricchezza di biodiversità del nostro territorio.
Questa passeggiata didattica, dedicata all’osservazione dell’ambiente naturale, della ricchezza di biodiversità del nostro territorio e dei paesaggi meravigliosi che caratterizzano la Valle Umbra, fa parte dei percorsi di educazione ambientale che la Comunità montana ha proposto nell’ambito dei progetti didattici ‘LA MERAVIGLIA DELLA VITA’, curati e promossi dalla Curia Arcivescovile di Spoleto-Norcia nell’Anno giubilare della Misericordia.
Bella mattina, questa…
Iniziata con questa frase:
L’uomo non proteggerà mai
qualcosa che ignora
e che non comprende
completamente
(Jean Dorst)
Da queste parole nasce TreviAmbiente, un progetto che è un itinerario di conoscenza per scoprire, conoscere, amare l’Umbria e l’ambiente: quello di Trevi e della Valle Umbra in particolare.
Uno sguardo al paesaggio olivetato storico e una passeggiata lungo un tratto dell’antico acquedotto medievale, quello stesso acquedotto che ha continuato a servire la città di Trevi fino a dopo la Seconda guerra mondiale!
Grazie a Tiziana, Franco (Spellani) e Paolo, gli esperti che oggi ci hanno accompagnato, abbiamo scoperto una curiosità di storia locale:
lungo una linea ideale che a Trevi si può ritenere approssimativamente individuata a nord dall’antico tracciato della così detta strada delle Selvette e a sud dalla strada dei Condotti (quindi il tratto di strada da noi percorso questa mattina…) possiamo ancora apprezzare la demarcazione tra il sistema di coltivazione degli oliveti più vecchi e quello relativo agli impianti realizzati con i benefici offerti dallo Stato papale. A monte di questa linea, infatti, gli oliveti che hanno progressivamente sostituito il bosco sono stati organizzati in sesti di impianto regolari, diversamente da quelli più antichi coltivati a valle. Anche in questo caso esistono delle eccezioni: a monte di questa linea, infatti, sono comunque presenti oliveti molto antichi vicino agli insediamenti monastici e conventuali del territorio.