13 dicembre, santa Lucia: potremmo semplicemente partire dal detto (che in senso strettamente scientifico, non corrisponde esattamente al vero) ‘per Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia’…
Fra poco le giornate inizieranno finalmente ad allungarsi seppure di pochi minuti, ma non per Santa Lucia, e probabilmente inizieremo veramente ad apprezzare tale crescita di luce diurna nel periodo dedicato alle celebrazioni di altri santi particolarmente venerati in due territori della Valle Umbra: san Feliciano, patrono di Foligno (24 gennaio), e sant’Emiliano, patrono di Trevi (28 gennaio)…
Il detto popolare appena ricordato affonda le sue radici in tempi lontanissimi, prima dell’introduzione del calendario gregoriano quando la notte di Santa Lucia si sovrapponeva a quella del solstizio d’inverno e dovremo attendere proprio il solstizio perché le giornate tornino ad allungarsi…
13 dicembre, santa Lucia: a Foligno il rito si ripete con la bellissima tradizione delle cialde sottili, sottili (dette di Santa Lucia, appunto)…
A tale proposito ci piace citare e ricordare un libretto interessantissimo, curato da Lucia Bertoglio con i contributi di Fabio Bettoni, Ambra Cenci e Maria Raffaella Trabalza, ‘I ferri da cialda: storia, arte, tradizione’, 2019, ma anche la mostra dedicata a quegli stessi ‘ferri’ che fu allestita a palazzo Trinci. Lucia Bertoglio nell’articolo LE CIALDE: UN DOLCE SEMPLICE E ANTICO, propone non solo alcune semplici ricette della tradizione per realizzare ottime e finissime cialde ma ci ricorda anche una notazione sul tempo di cottura: ‘Tieni in foco, non finire Ave Maria, da ogni canto’…
13 dicembre, santa Lucia: una santa particolarmente venerata come dimostrano le tante edicole votive e cappellette trovate nel nostro territorio dedicate alla santa e/o che presentano, tra le iconografie, proprio santa Lucia…
Questa santa è riconoscibile per alcuni attributi particolari come gli occhi appoggiati su un piatto o vassoio, i buoi (di cui racconteremo), o ancora un pugnale (o una spada) con la quale fu uccisa o la classica palma simbolo in generale del martirio…
Nel lavoro dedicato alle ‘Edicole sacre del territorio della Comunità montana dei Monti Martani e del Serano’ (2008) e sulle relative pagine web, leggiamo il perché di alcuni di questi richiami iconografici: dal Medioevo santa Lucia è rappresentata con gli occhi posti su un piatto perché secondo la tradizione, legata all’origine del suo nome e quindi alla luce, subì una tortura in cui gli furono strappati gli occhi che poi lei stessa rimise al loro posto. Talora, come anticipato, è rappresentata con dei buoi. Questa raffigurazione ricorda quanto raccontato nella ‘Legenda Aurea’: denunciata dal suo promesso sposo, il console di Siracusa che ella aveva abbandonato scegliendo di dedicare la propria vita a Cristo, e condannata a morte per non avere abiurato la sua fede, Lucia divenne così pesante che neanche più coppie di buoi riuscirono a spostarla verso il luogo prescelto per il martirio.
Santa Lucia è protettrice di elettricisti e oculisti; è invocata nelle oftalmie e il suo culto si è diffuso rapidamente subito dopo la morte (fu martirizzata durante le persecuzioni di Diocleziano, intorno all’anno 304) [https://www.montagneaperte.it/edicolesacre/lucia/].
Infine, colpiti dalla bella luce di questo freddo 13 dicembre 2021, ci siamo ricordati che circa 8 anni or sono intorno a questo giorno passammo sulla S.P. conosciuta a Trevi (e dintorni) come ‘la Panoramica’ e cogliemmo un momento di particolare luce del giorno che volgeva ormai al tramonto: lo abbiamo ancora impresso nella memoria e a distanza di tanti anni ci piace riproporlo…
Buon 13 dicembre e buon cammino a tutti!