Una bella passeggiata guidata conduce dalla scuola fino alla lecceta storica che contorna il convento di San Fortunato di Montefalco: occasione per scoprire gli ambienti della Valle Umbra e iniziare a conoscere alcune specie di alberi che ci circondano, i frutti buoni e quelli da evitare.
Una camminata durante la quale i bambini cominciano ad apprezzare che in natura esistono molte piante che pur velenose, o comunque molto dannose per l’uomo, non lo sono per gli animali e viceversa, ricordando che circa un terzo delle piante in natura produce sostanze venefiche, ma non tutte le specie che appartengono a questo gruppo sono realmente pericolose per l’uomo.
Occasione per le prime, piccole ma interessanti osservazioni naturalistiche che aiutano i bambini a scoprire la ricchezza di biodiversità del nostro territorio, ricordando antichi giochi popolari e tradizioni della cultura locale.
Una passeggiata per iniziare a conoscere anche i ‘patriarchi verdi’ che con la loro presenza arricchiscono il nostro territorio, per capire cosa sono gli alberi monumentali e quanto sia importante imparare a riconoscerli per salvaguardarli: patrimonio importantissimo della nostra biodiversità.
Questa passeggiata didattica, dedicata all’osservazione dell’ambiente naturale, della ricchezza di biodiversità del nostro territorio e dei paesaggi meravigliosi che caratterizzano la Valle Umbra, fa parte dei percorsi di educazione ambientale che la Comunità montana ha proposto nell’ambito dei progetti didattici ‘LA MERAVIGLIA DELLA VITA’, curati e promossi dalla Curia Arcivescovile di Spoleto-Norcia nell’Anno giubilare della Misericordia.
Naumann, Natural history of the birds of central Europe, 3rd Ed. Revised by G. Berg et al.; Edited by Carl R. Hennicke, of 1905 or his earlier works.
By wikipedia, pubblico dominio
Uscendo da Montefalco per dirigerci verso il convento e la lecceta storica di San Fortunato, appena fuori dalla porta che definisce le antiche mura cittadine, Paolo invita tutti a un momento di silenzio: poco lontano, chissà in quale punto preciso, si ode il canto del ‘chiù’, l’assiolo, non forte, un po’ nasale, quasi sempre monosillabico e ripetitivo chiù, chiù, chiù… ripetono affascinati alcuni bambini…
Gli assioli, piccoli uccelli strigiformi, i più piccoli in Europa dopo la civetta nana, delle dimensioni di riferimento di un merlo, nidificano nelle caverne e covano soprattutto nei buchi degli alberi; chissà che una coppia di questi bellissimi rapaci notturni non sia presente all’interno della magnifica lecceta che stiamo per andare a visitare.
Due curiosità letterarie:
‘L’assiuolo’ è il titolo di una poesia di Giovanni Pascoli; al termine di ogni strofa, il poeta richiama il canto del chiù… chiù, chiù, chiù
Il gufetto Leotordo, che tanti bambini (e non solo) conoscono per le storie di Harry Potter, nella realtà è un piccolo assiolo… chiù, chiù, chiù