Nome comune: sternbergia gialla, zafferanastro giallo
Specie: Sternbergia lutea (L.) Ker-Gawl.
Famiglia: AMARYLLIDACEAE
La sternbergia gialla è una pianta perenne, bulbosa, che può raggiungere i 20-22 cm di altezza. Tipica del bacino del Mediterraneo (zona dell’olivo) ma anche dell’Asia occidentale, è utilizzata per la sua bella fioritura autunnale in giardini e bordure. Da qui deriva la sua facile naturalizzazione e la presenza in prossimità di luoghi antropizzati, fino a 1000-1200 m di quota.
- I fiori sono ermafroditi con 6 tepali di colore giallo intenso e brillante, lunghi fino a 4 cm e larghi fino a 2 cm circa. Presenta 6 stami con le antere di colore arancione e lo stilo lungo quasi quanto i tepali
- Le foglie sono lineari, carnose, arrotondate in sommità, scanalate nella pagina superiore, di colore verde scuro opaco; sono presenti in numero di 4-6 e compaiono durante la fioritura
- Il fusto è eretto e di forma trigona
- L’apparato radicale è collegato a un bulbo, organo perennante, di forma oblunga, di 2-3 cm di larghezza per 3-5 cm di lunghezza, ricoperto da tuniche di colore scuro, marrone o nerastro
- Il frutto è una capsula carnosa di forma ovoidale, che contiene semi piccoli, di forma tondeggiante, protetti da un guscio nero
Specie simili
- Sternbergia colchiciflora Waldst. & Kit., che si distingue per le foglie che si formano in primavera, mentre la fioritura è autunnale come per la S. lutea, per il fusto molto corto e per il perigonio con tubo lungo quasi quanto le lacinie; segnalata in Umbria [fonte www.actaplantarum.it]
- Sternbergia sicula Tineo ex Guss., specie endemica italiana, tipica del centro meridione seppure non presente in tutte queste regioni, si presenta con foglie più strette (generalmente 2-6 mm) e lunghe, con evidente striscia mediana glauca, tepali acuti, attenuati all’apice e alla base, generalmente di larghezza inferiore a 1,5 cm; segnalata in Umbria [fonte www.actaplantarum.it]
Tossicità
Contiene alcaloidi tossici; in letteratura sono descritti sintomi simili all’avvelenamento da colchicina per ingestione di Sternbergia lutea.
Curiosità
È una specie protetta, inserita nell’Appendice II del CITES.
Il genere è dedicato al conte Kaspar Maria von Sternberg, botanico del XVIII secolo.
Link da Actaplantarum: Sternbergia lutea
Zafferanastro giallo | |
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Sternbergia lutea | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Amaryllidaceae |
Sottofamiglia | Amaryllidoideae |
Tribù | Narcisseae |
Genere | Sternbergia |
Specie | S. lutea |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Liliidae |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Liliaceae |
Genere | Sternbergia |
Specie | S. lutea |
Nomenclatura binomiale | |
Sternbergia lutea (L.) Ker-Gawl., 1830 | |
Nomi comuni | |
Zafferanastro giallo e crocco autunnale |
Lo zafferanastro giallo (Sternbergia lutea (L.) Ker-Gawl., 1830) è una pianta erbacea perenne, geofita bulbosa, appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae.[2]
Descrizione
Portamento
La pianta può raggiungere un'altezza compresa tra i 12 ed i 22 centimetri. Il fusto è eretto e di forma trigona.
Foglie
Le foglie sono basali e lunghe tra i 12 ed i 18 centimetri, larghe 7-11 millimetri, lineari e con una scanalatura centrale. Le foglioline inferiori sono invece più piccole e membranacee.
Fiori
La pianta sviluppa un solo fiore, in alcuni casi due, ermafrodito con 6 tepali di colore giallo, lunghi circa 4 centimetri e larghi 1 centimetro. Gli stami sono 6 con le antere di colore arancione. Lo stilo è lungo 3 o 4 centimetri e l'ovario e tricarpellare. La fioritura avviene nel periodo compreso tra settembre e ottobre. Produce un frutto obovoide delle dimensioni di 10 o 15 millimetri entro il quale si trovano i semi che sono piccoli e di diametro compreso tra 3 e 4 millimetri.
Radici
L'apparato radicale è collegato ad un bulbo oblungo delle dimensioni di 2-3 centimetri di larghezza e 3-5 centimetri di lunghezza, ricoperto da tuniche di colore marrone o nerastro.
Distribuzione e habitat
È diffusa in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo e dell'Asia occidentale. Il suo habitat primario è rappresentato dai prati aridi, pietraie e boschi. La sua presenza spontanea nelle regioni italiane centro-settentrionali è dovuta a modesta naturalizzazione: si trova generalmente in luoghi antropizzati su suoli ricchi di nitrati, vicino ad abitazioni rurali, diffondendosi da giardini o bordure. Vegeta a quote comprese tra 0 e 1.200 metri.
Conservazione
È una specie protetta ed inserita nell'Appendice II del CITES[3].
Galleria d'immagini
Note
- ^ (EN) Caldas, F.B., Buord, S., Gargano, D., Gigot, G., Jogan, N., Montagnani, C. & Moreno Saiz, J.C. 2011, Sternbergia lutea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 27 ottobre 2021.
- ^ (EN) Sternbergia lutea, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 27 ottobre 2021.
- ^ Sternbergia lutea nell'Appendice II del CITES [collegamento interrotto], su unep-wcmc.org.
Bibliografia
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, Volume 3, p. 404, ISBN 88-506-2310-0.
- Renato Brotzu, Fiori spontanei della Sardegna, Nuoro, Edizioni Il Maestrale, 2000, p. 140, ISBN 88-86109-18-0.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sternbergia lutea
- Wikispecies contiene informazioni su Sternbergia lutea
Collegamenti esterni
- (EN) Sternbergia lutea nel database IPNI, su ipni.org.
- (EN) Sternbergia lutea nel database GRIN, su ars-grin.gov. URL consultato il 12 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2010).