Ophrys apifera, fior d’ape, vesparia

768 1024 Ambiente e Biodiversità
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Nome comune: fior d’ape, vesparia
Specie: Ophrys apifera Hudson
Famiglia: ORCHIDACEAE 

Descrizione

Le foglie inferiori sono di colore verde chiaro-glauco, oblungo-lanceolate, quelle superiori sono erette e avvolgono il fusto.
I fiori sono presenti in numero variabile tra 3 e 15.
Hanno sepali bianco-verdastri, oblunghi, ottusi, concavi e divergenti.
I petali sono lineari e pubescenti, decisamente più stretti e corti dei sepali.
Il labello è vellutato, di colore bruno-rossastro, talvolta bordato di giallo.
La macchia centrale è glabra, talora lucida, di colore giallastro.
La colonna è corta ad apice arrotondato.
L’elemento che la rende facilmente riconoscibile è il rostro terminale del ginostemio che è acuto con l’apice inconfondibilmente piegato a formare una ‘S’.

Periodo fioritura
Da fine aprile a metà luglio.

Habitat
Pascoli e boschi aperti, su substrato calcareo preferibilmente non arido.

Dove è presente
Progressivamente più rara da nord a sud.

Il genere
OPHRYS Linnaeus

Altre osservazioni

Ophrys apifera (albina, var. chlorantha)

Foto di Giampaolo Filippucci & Tiziana Ravagli

Nella zona di Manciano è presente anche la varietà jurana: caratterizzata da petali evidenti, lunghi circa 7 mm, larghetti e dello stesso colore dei sepali (nelle nostre osservazioni rosei).
Lungo la strada che da Monte Caprile sale a Ponze, nel bosco ceduo si rileva una piccola stazione di O. apifera var. tilaventina Nonis & Liverani, facilmente riconoscibile in qualità di O. apifera per il rostro dalla forma inconfondibile, tipica di questa specie.
La varietà è contraddistinta dal labello che ha lo stesso colore dei sepali, solitamente, come nel caso della stazione qui segnalata, rosa.
Nella zona della pineta di Coste si trova un’interessante stazione di O. apifera albina, piuttosto ricca e con fiori molto belli.

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Wikipedia
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Vesparia
Ophrys apifera
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaOrchidoideae
TribùOrchideae
SottotribùOrchidinae
GenereOphrys
SpecieO. apifera
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
GenereOphrys
SpecieO. apifera
Nomenclatura binomiale
Ophrys apifera
Huds., 1762
Nomi comuni

Vesparia

La vesparia o fior di vespa (Ophrys apifera Huds., 1762) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

Descrizione

È una pianta erbacea alta 15–50 cm, con foglie basali ovato-lanceolate o oblunghe, foglie superiori inguainanti e brattee ovato-lanceolate.

L'infiorescenza raggruppa da 3 a 12 fiori con sepali grandi, di colore dal bianco al violaceo, con nervatura centrale e petali corti, pubescenti, di colore dal rosa al verdastro. Il labello è trilobato, con due pronunciate gibbosità villose sui lobi laterali; il lobo mediano, villoso, è di colore bruno, con margine giallastro e appendice triangolare; presenta un disegno variabile, che ricorda l'addome di un insetto, con un'area basale brunastra, lucida, contornata da macchie dal giallo-verde al violaceo.

Il ginostemio è ad angolo retto, con apice allungato e sigmoide. Le masse polliniche, giallastre, subito dopo la fioritura si distaccano dalle logge polliniche e si ripiegano in avanti verso la cavità stigmatica.

Fiorisce da metà aprile a metà luglio.

Biologia

È l'unica specie del genere Ophrys che pratica preferenzialmente l'autoimpollinazione: subito dopo la fioritura le caudicole dei pollinii si curvano in avanti favorendo la deposizione del polline sullo stigma sottostante.

Si ritiene che la pianta originariamente si riproducesse come le altre orchidee del genere Orphys sfruttando insetti pronubi attraverso il sistema della pseudocopula. La forma e il colore delle ofridi infatti mimano quelli dell'addome delle femmine di alcuni imenotteri, così che i maschi siano attirati sul fiore, pur privo di nettare, provvedendo quindi all'impollinazione.[2] Lo specifico impollinatore di questa orchidea è tuttavia estinto, costringendo quindi la pianta a ricorrere all'autoimpollinazione, strategia considerata evolutivamente meno vantaggiosa dell'impollinazione incrociata.[3]

Distribuzione e habitat

È una pianta euromediterranea delle regioni temperate, abbastanza diffusa dall'Atlantico sino al Caucaso.
In Italia è abbastanza diffusa in tutte le regioni.

Cresce in praterie, garighe, macchie, boschi luminosi, ed a volte anche in prati incolti in città, fino ad una altitudine di 1200–1400 m.

Predilige i suoli calcarei e le esposizioni in piena luce o penombra.

Tassonomia

Varietà

O. apifera var. bicolor

In Italia sono state descritte le seguenti varietà:

  • Ophrys apifera var. aurita (Moggr.) Gremli, si distingue per i petali stretti e lunghi, di colore verdastro.
  • Ophrys apifera var. bicolor Nägeli, si distingue per il labello bicolore (giallastro alla base, brunastro all'apice).
  • Ophrys apifera var. botteronii (Chodat) Asch. & Graebn., labello allungato con macula irregolare
  • Ophrys apifera var. chlorantha (Hegetschw.) Arcang., labello interamente giallo e petali bianchi.
  • Ophrys apifera var. fulvofusca M.P.Grasso & Scrugli, labello interamente bruno-rossastro, privo di macula.
  • Ophrys apifera var. laetitiae J.M.I. Klaver, una nuova varietà rinvenuta nelle Marche e descritta a settembre 2010 [4].
  • Ophrys apifera var. tilaventina Nonis & Liverani, labello rosato, concavo.
  • Ophrys apifera var. trollii (Hegetschw.) Rchb.f., labello oblungo, con disegno irregolare

Ibridi

Ophrys xalbertiana nothosubsp. grovesii
Ophrys × albertiana nothosubsp. grovesii Gennaio,Gargiulo & Medagli
  • Ophrys × circaea W.Rossi & Prola (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys bombyliflora (Link, 1799))
  • Ophrys × morellensis O.Danesch & E.Danesch (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys fuciflora subsp. candica (E.Nelson ex Soó) H.Baumann & Künkele, 1981)
  • Ophrys × albertiana E.G. Camus (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys fuciflora (Burm. f.) Greuter, 1967)
  • Ophrys × albertiana E.G. Camus nothosubsp. grovesii Gennaio, Gargiulo & Medagli, 2013 (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys fuciflora subsp. apulica (O.Danesch & E.Danesch) Buttler, 1986)

Note

  1. ^ (EN) Ophrys apifera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 19 aprile 2021.
  2. ^ (EN) Ledford Heidi, The flower of seduction (PDF), in Nature, vol. 445, 2007, pp. 816-817, DOI:10.1038/445816a, PMID 17314951.
  3. ^ Richard Dawkins, L'orologiaio cieco, Mondadori, luglio 2006, ISBN 978-88-04-56067-8.
  4. ^ Jan Marten Ivo Klaver (2010): Ophrys apifera var. laetitiae J.M.I. Klaver, var. nov.: una nuova varietà dell'ofride fior d'ape rinvenuta nelle Marche, GIROS Notizie 2010; 45: 16-20.

Bibliografia

  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, Bologna 1982. ISBN 8850624492
  • T.G. Tutin, V.H. Heywood et Alii, Flora Europea, Cambridge University Press 1976. ISBN 052108489X
  • Rossi W. Orchidee d'Italia. Quad. Cons. Natura 15. Min. Ambiente - Ist. Naz. Fauna Selvatica, Bologna, 2002.
  • Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
  • GIROS notizie n. 54 anno 2013.
  • R. Gennaio, P. Medagli & L. Ruggiero, Orchidee del Salento.

Voci correlate

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