Nome comune: iris giallo, giaggiolo acquatico
Specie: Iris pseudacorus L.
Famiglia: IRIDACEAE
L’iris giallo è una pianta alta 40-100 cm, tipica dei luoghi paludosi e delle rive dei corsi d’acqua; fiorisce da aprile a giugno-luglio. In questo periodo segnaliamo bellissime fioriture lungo tanti corsi d’acqua della Valle Umbra e in special modo lungo le sponde del fiume Clitunno.
- I fiori sono di colore giallo vivace, con o senza venature brune interne, praticamente privi di odore. I tepali interni del perigonio sono più piccoli degli stami petaloidei. Anche i tre stili – che si presentano con due lobi dentati – assomigliano a tepali, così da aumentare la vistosità complessiva del fiore.
- Le foglie, di colore verde glauco, sono lunghe, piatte e acuminate, larghe in genere fino a 3 cm e con evidenti nervature strette e parallele, dalla forma simile a spade.
- Il frutto, pendulo, è una vistosa capsula triloculare, di 4-7 cm, fusiforme; contiene vari semi piatti, di colore brunastro.
Tossicità
Nel rizoma sono presenti sostanze acri ed irritanti: se ingerito può causare gastroenteriti.
Curiosità
L’iris giallo o delle paludi è impollinato principalmente da api e bombi.
Con l’iris giallo (ma anche con il gladiolo dei campi – che cresce nelle campagne, soprattutto negli incolti, lungo gli argini dei torrenti e ai margini dei campi coltivati a cereali – e con le varietà di iris germanica, spesso sfuggite alla coltivazione nelle aiuole che abbellivano i cascinali) si realizzavano le così dette croci di giglio.
Nei giorni delle festività di San Marco o dell’Ascensione, così come in altre occasioni speciali, come ad esempio San Paolo della Croce, si usava raccogliere il giglio nella campagna e portarlo a benedire.
Le foglie consacrate erano infilate sulla sommità tagliata di una canna, insieme alle palme e ad una candela benedetta (ad es. in occasione della festa della Candelora) realizzando così delle croci.
Queste, entro il giorno della festività della Santissima Croce, erano posizionate nei campi a protezione del raccolto.
Nel corso della mietitura il primo lavorante che s’imbatteva in una croce doveva raccogliere alcune spighe del campo, intrecciarle e posarle sull’insegna cristiana, come ringraziamento per la messe che anche quell’anno era stata assicurata.
Dopo la mietitura, in alcune zone si usava trasportare le croci di giglio nell’aia ove era allestito ‘lu barcone’, in pratica l’insieme dei covoni accatastati prima della trebbiatura.
Link da Actaplantarum: Iris pseudacorus
Giaggiolo acquatico | |
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Iris pseudacorus | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Iridaceae |
Sottofamiglia | Iridoideae |
Tribù | Irideae |
Genere | Iris |
Specie | I. pseudacorus |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Iridaceae |
Genere | Iris |
Specie | I. pseudacorus |
Nomenclatura binomiale | |
Iris pseudacorus L., 1753 |
Il giaggiolo acquatico o iris delle paludi (Iris pseudacorus L.) è una pianta selvatica appartenente alla famiglia delle Iridaceae.[1]
Descrizione
È una pianta erbacea perenne, alta 1-1,5 m (o raramente 2 m), con foglie erette lunghe fino a 90 cm e larghe 3 cm. I fiori, raccolti in un'infiorescenza che termina con un fiore apicale, sono d'un giallo brillante, con la tipica forma da Iris ma con lacinie esterne non barbate. Il frutto è una capsula lunga 4–7 cm, contenente semi marrone chiaro.
Distribuzione e habitat
Iris pseudacorus preferisce le zone umide dove tollera immersioni, basso pH e suoli anossici. È una pianta acquatica ma i suoi rizomi possono sopravvivere a lungo all'asciutto. La pianta si diffonde velocemente, sia per rizoma che disperdendo in acqua i semi.
In Italia è comune in fossi, paludi, risaie, nella fascia planiziale. Grandi esemplari di questa specie si trovano nella parte occidentale della Scozia, dove costituiscono una alimentazione importante e un habitat adatto per il re di quaglie.
Iris pseudacorus viene coltivato nelle regioni temperate come pianta ornamentale. Ne esistono diverse cultivar selezionate a seconda dei tipi di giardino.
Nelle regioni dove non è endemico si è affermato come una pianta acquatica invasiva che può creare dense distese, dannose per le altre piante dell'ecosistema acquatico. Là, è difficile da rimuovere su larga scala. Anche l'aratura dei rizomi è spesso inefficace.
Utilizzo per la fitodepurazione
Iris pseudacorus viene coltivato negli impianti di fitodepurazione. delle acque reflue in quanto capace di assorbire i metalli pesanti e di apportare ossigeno all'acqua attraverso le radici.
Negli impianti a flusso orizzontale i bacini impermeabilizzati vengono riempiti di ghiaia e/o sabbie di granulometria opportuna e piantumati con diverse specie tra cui l'Iris pseudacorus. Le lunghe radici penetrano il terreno e raggiungono l'acqua che scorre sotto al materiale di riempimento. In questo modo la fitodepurazione avviene senza attirare zanzare ed altri insetti.
Note
- ^ (EN) Iris pseudacorus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 12 settembre 2021.
Bibliografia
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, Bologna 1982. ISBN 88-506-2449-2
Altri progetti
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- Wikispecies contiene informazioni su Iris pseudacorus
Collegamenti esterni
- Iris pseudacorus sulla coltivazione del Giaggiolo acquatico in laghetti artificiali e l'utilizzo per la fitodepurazione
- (EN) yellow flag, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007560420805171 |
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