Cocomero asinino, sputaveleno

409 307 Ambiente e Biodiversità
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Nome comune: cocomero asinino, sputaveleno 
Specie: Ecballium elaterium (L.) Richard

Famiglia: CUCURBITACEAE

È una specie velenosa, con fiori maschili e femminili, che nell’aspetto ricorda la pianta del cetriolo. È  abbastanza frequente dal piano alla zona submontana, lungo i sentieri, ai margini dei coltivi, ecc.

  • I fiori, a cinque petali, sono portati all’ascella delle foglie: quelli femminili sono vistosi, gialli e solitari; quelli maschili sono riuniti in racemi.
  • Le foglie sono lungamente picciolate, piuttosto spesse, di forma grossolanamente triangolare, con margine dentato e irregolarmente ondulato-lobato.
  • Il fusto è lungo fino a 60 cm, prostrato e senza cirri.
  • Il frutto è ovoidale, ricoperto da setole rigide che gli conferiscono un aspetto ispido.
Tossicità

La tossicità è legata alla presenza di una sostanza amara, l’elaterina, e agli acidi grassi.
Il succo contenuto nella polpa del frutto è amarissimo e altamente tossico; può causare infiammazioni alle mucose e agli occhi e irritazioni gravi all’intestino crasso, con conseguenti seri problemi gastrointestinali.

Curiosità

Il frutto a maturità si stacca dal peduncolo che lo sorregge, esplodendo e spargendo semi e polpa nell’intorno, favorendo, così, la propagazione della specie.
Nella polpa, in particolare, è contenuto un succo amarissimo e altamente tossico, da cui il nome volgare di “sputaveleno”.

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Cocomero asinino
Ecballium elaterium
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineCucurbitales
FamigliaCucurbitaceae
GenereEcballium
A.Rich.
SpecieE. elaterium
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineViolales
FamigliaCucurbitaceae
GenereEcballium
SpecieE. elaterium
Nomenclatura binomiale
Ecballium elaterium
(L.) A. Rich.
Nomi comuni

peperoncino selvatico
cucuzzella pazza
zucchetta marina

Il cocomero asinino (Ecballium elaterium (L.) A. Rich.) è una pianta della famiglia delle Cucurbitacee[1], diffusa nel bacino del Mediterraneo. È l'unica specie del genere Ecballium A. Rich.[2]

Il suo nome botanico deriva dai termini greci "έκτο"= al di fuori, e "βάλλω"= lanciare e fa riferimento ad una particolarità dei frutti: al loro interno infatti si sviluppa una pressione idraulica notevole che serve a "sparare" i semi il più lontano possibile; i piccioli dei frutti funzionano come tappi che, quando il frutto è maturo, al minimo tocco lasciano fuoriuscire liquido e semi. La pressione che si accumula in un frutto maturo è molto superiore a quella di uno pneumatico d'auto: quando il frutto si stacca dal peduncolo il liquido ed i semi vengono sparati fuori ad una velocità di circa 10 m/s e ad una distanza anche di oltre 12 m.[senza fonte]

Descrizione

Il cocomero asinino è una pianta erbacea perenne, alta fino a 50 cm, con fusto prostrato ispido e verrucoso; i rami fioriferi sono ascendenti; le foglie sono ovate, quasi astate alla base con apice acuto e margine crespato ondulato; i fiori sono piccoli unisessuali, giallo-bianchi, con calice e corolla divisi in 5 lobi. I frutti hanno la forma di un piccolo cocomero spinoso, ovvero di bacca pendula irsuta di forma ovale delle dimensioni di 3–4 cm.

Usi

Nell'antichità Teofrasto ne consigliava l'uso della radice per combattere la scabbia delle pecore[3]. In medicina si può usare il liquido essiccato come forte purgativo[senza fonte]; in erboristeria ne è vietato l'uso data l'elevatissima tossicità[senza fonte].

Note

  1. ^ (EN) Ecballium elaterium (L.) A.Rich., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Ecballium A.Rich., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  3. ^ Plinio Il Vecchio, Naturalis Historia, Libro XX, su it.scribd.com.

Bibliografia

  • Patrizia Cecconi, Vagando di erba in erba, Edizioni Città del Sole - 2014
  • Margot e Roland Spohn, Riconoscere i fiori spontanei - Ricca Editore - 2013

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