Argiope bruennichi – argiope, ragno vespa

1024 768 Ambiente e Biodiversità
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Argiope bruennichi Scopoli, 1772

Descrizione

La femmina di questa specie di ragno è inconfondibile per la caratteristica colorazione, gialla e nera, dell’addome, che richiama alla memoria i colori di una vespa; ha dimensioni comprese fra i 14 ed i 16 millimetri, ma alcuni esemplari raggiungono anche i 20 mm.
I maschi sono decisamente più piccoli (lunghezza, senza zampe, compresa fra 4 e 6 millimetri) e di colorazione meno sgargiante.
La ragnatela è di raffinata bellezza, con una ‘zig-zagatura’ bianca centrale che funge da rinforzo per l’intera struttura.

Nella seconda composizione, nell’immagine di sinistra (foto di Filippucci&Ravagli), si nota il bozzolo sericeo con il quale la femmina di argiope avvolge la preda dopo averla catturata.

Wikipedia
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Ragno vespa
Argiope bruennichi
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumArthropoda
SubphylumChelicerata
ClasseArachnida
OrdineAraneae
SuperfamigliaAraneoidea
FamigliaAraneidae
GenereArgiope
SpecieA. bruennichi
Nomenclatura binomiale
Argiope bruennichi
(Scopoli, 1772)

Il ragno vespa (Argiope bruennichi (Scopoli, 1772)) è una specie di ragno, così denominato per la colorazione dell'addome giallo e nera simile alla colorazione delle vespe. Viene anche chiamato comunemente ragno tigre, epeira fasciata, ragno zebra o argiope fasciata.

Descrizione

Argiope bruennichi, femmina a sinistra, maschio a destra
Ragno vespa (Argiope bruennichi) dettaglio del dorso
Ragno vespa (Argiope bruennichi) in predazione su libellula

Le femmine misurano circa 2–5 cm, i maschi circa la metà o anche meno. La livrea delle femmine ha una caratteristica colorazione a strisce gialle e nere a cui si deve il nome comune della specie. I maschi, invece, sono caratterizzati da colori scuri e molto più uniformi.

Biologia

Il ragno vespa non è aggressivo, se disturbato mette in atto una strategia difensiva molto particolare: rimanendo al centro della tela, le imprime un movimento oscillatorio molto rapido, per un tempo che può variare dai 15 ai 30 secondi. Se questa tattica di "dissuasione" non ha effetto sceglie la fuga pur rimanendo nei paraggi fino a minaccia cessata. In caso di eventuale morso, gli effetti del veleno sono blandi; si avverte il dolore causato dall'azione meccanica dei cheliceri e un arrossamento della parte interessata. I sintomi scompaiono nell'arco di alcune ore[1].

Questa specie si nutre principalmente di ortotteri ma anche di altre tipologie di insetti come ditteri, lepidotteri e coleotteri volanti che cattura grazie alla sua tela robusta. La preda, intrappolata, viene avvolta dalla seta prodotta dalle filiere del ragno, che dopo averla morsa ripetutamente, la trascina al centro della ragnatela per cibarsene comodamente.[2]

Una curiosità si ha nell'accoppiamento di tali aracnidi, infatti quasi sempre le femmine di questi ragni uccidono i loro pretendenti maschi, a meno che questi ultimi non riescano a fuggire prima; spesso nel tentativo di fuga parte del pedipalpo (l'organo copulatorio del ragno maschio) si spezza all'interno delle femmine, formando un "tappo" e non permettendo che altri ragni fecondino la stessa, e assicurandosi così il successo riproduttivo[3].

Riproduzione

La femmina fabbrica fino a 5 bozzoli di seta bruna, in ciascuno dei quali sono racchiuse 300-400 uova. Il bozzolo viene fissato a qualche stelo d'erba e i piccoli emergono solo nella primavera successiva diffondendosi anche aiutati dal vento.[4]

Distribuzione e habitat

Questa specie di ragno è diffusa in gran parte d'Europa, in Nord Africa e in Asia.[1] Vive in quasi tutti gli habitat. Molto importante per questa specie è avere lo spazio necessario per la costruzione della sua ampia tela: luoghi prediletti per l'edificazione delle ragnatele sono gli arbusti.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b Argiope bruennichi, su aracnofilia.org.
  2. ^ Argiope bruennichi - Schede sui ragni italiani, su aracnofilia.org.
  3. ^ Nessler H.S., Uhl G., Schneider J.M, Genital damage in the orb-web spider Argiope bruennichi (Araneae: Araneidae) increases paternity success, in Behavioral Ecology 2007; 18:174-181.
  4. ^ Alessandro Minelli, Il grande dizionario illustrato degli animali, Firenze, Edizioni primavera, 1992, p. 33, ISBN 8809452445.

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