02. Valle Umbra e Canapine

709 787 Ambiente e Biodiversità
  • 0
Gli orti storici di Trevi dove si coltiva il sedano nero

La nostra storia inizia in Valle Umbra, un’ampia e fertile pianura che la dorsale appenninica e preappenninica, con le dolci colline olivetate, protegge dai venti freddi di nord-est.

Una valle che si presenta come un grande e complesso bacino idrografico compreso tra Spoleto e i suoi monti a sud e Torgiano a nord; delimitato a oriente dai monti Brunette-Serano-Maggiore e a occidente dalla catena dei monti Martani. In questa pianura scorre il fiume Clitunno, un piccolo corso d’acqua molto importante per la storia di tutta la valle e dei suoi abitanti. Nasce nel comune di Campello sul Clitunno, dalle ‘Fonti’ e da altre sorgenti; qui emergono le acque piovane assorbite e purificate dalle montagne calcaree sovrastanti che raggiungono la massima elevazione con il monte Serano, il più alto del nostro comprensorio con i suoi m 1429 s.l.m. Solo 16 km (circa) separano, in linea d’aria, le sorgenti del Clitunno dalla sua confluenza nel torrente Teverone, in prossimità della città di Bevagna; con questo corso d’acqua origina il fiume Timia, che confluisce, infine, attraverso il Topino e il Chiascio, nel fiume Tevere.

Trevi, le Canapine [foto di T. Ravagli & G. Filippucci]

Fino agli inizi della seconda metà del secolo scorso la nostra valle si presentava suddivisa in tanti appezzamenti di terreno di modesta estensione derivanti storicamente dalla centuriazione romana, dunque ben squadrati, delimitati da fossi camperecci e a volte da siepi, con al centro lunghi filari di aceri campestri, le cosiddette ‘bianchelle’, e di olmi che sostenevano possenti viti.
Tra un filare e l’altro il terreno era utilizzato per praticare un’agricoltura povera, essenziale per la sopravvivenza delle famiglie contadine che abitavano questa terra.
Si coltivavano grano, legumi e foraggi per gli animali; in questo modo ogni metro quadrato del poco terreno che ciascuna famiglia possedeva, o che comunque poteva coltivare, era sapientemente utilizzato, al punto tale che anche le fronde degli aceri campestri e degli olmi non andavano sprecate e venivano utilizzate come foraggio per gli animali. Le viti così allevate, ‘maritate agli olmi e alle bianchelle’, appartenevano a un particolare ecotipo locale chiamato ‘Trebbiano spoletino’.
Questo vitigno sta ora suscitando nuovo interesse tra i viticoltori locali perché da esso si ottengono ottimi vini bianchi, freschi, aromatici, corposi ed equilibrati, che racchiudono tutti i profumi e i sentori di questa terra; caratteristiche che di recente hanno valso loro il riconoscimento della DOC.

Trevi, Valle Umbra, viti maritate [foto di T. Ravagli & G. Filippucci]

Nelle zone più umide della valle, memoria dell’origine paludosa, un tempo si coltivava anche la canapa, utilizzata dalle famiglie contadine non solo per realizzare cordame e funi, ma anche vestiario, biancheria da letto e per la casa.
Già nel XIX secolo nella zona denominata Canapine questa coltivazione aveva lasciato il posto agli ortaggi e tra questi anche al sedano nero: così le Canapine, una stretta fascia di terra nel cuore della Valle Umbra, sono diventate gli orti di Trevi.
In questo luogo il terreno è argilloso, fresco e molto fertile e diversi ortaggi vi si avvicendano gli uni agli altri nell’arco dell’anno: in autunno-inverno spinaci, finocchi, radicchi, cavoli, broccoli e cardi (o ‘gobbi’, come sono chiamati in questi luoghi); insalate, pomodori, peperoni e peperoncini, melanzane, fagiolini, carote e sedano in primavera-estate e poi ancora cicorie, fagioli, cipolle, melanzane, zucche, zucchine…
Gli ortaggi delle Canapine sono coltivati con la tecnica dell’agricoltura integrata, si tratta dunque di un’orticoltura ancora rispettosa dell’ambiente e della salute dei consumatori. I prodotti raggiungono molti mercati delle città umbre e non solo, ma una vivace attività commerciale continua a contraddistinguere anche gli stessi luoghi di produzione, grazie ai molti acquirenti locali che ogni giorno si riforniscono direttamente sul posto di ortaggi freschi che qui possiamo definire, a pieno titolo, ‘a km zero’.
I pregevoli prodotti ottenuti in questa fertile fascia di terra trevana saranno presto facilmente riconoscibili sul mercato poiché verranno contraddistinti da un logo, già individuato dal Comune, che sarà apposto sulle loro confezioni. L’autorizzazione a utilizzare il logo costituirà anche elemento preferenziale per l’attribuzione del marchio DE.CO. (Denominazione Comunale di origine), altra garanzia per il consumatore sull’origine degli ortaggi di Trevi.

Trevi, iris giallo fiorito lungo il fiume Clitunno [foto di T. Ravagli & G. Filippucci]

Ogni quarta domenica del mese, gli ortaggi freschi degli orti delle Canapine si possono acquistare nella piazza del capoluogo Municipale, in occasione del cosiddetto ‘Mercato del Contadino – Farmer’s Market’.
Nell’occasione possiamo incontrare anche altri agricoltori locali, come gli olivicoltori di Trevi con l’incomparabile olio extravergine di oliva e, ancora, produttori di legumi, miele, salumi, vino e tante altre specialità con cui fare, e farsi, un dono semplice e di qualità.
Il nostro suggerimento è di unire questa visita dedicata al gusto a una bella passeggiata urbana: ‘seguendo le orme’, a partire dalla sede della Associazione ‘Pro Trevi’ in piazza Mazzini.
Si potranno così scoprire tanti tesori di questa splendida cittadina umbra, uno dei borghi più belli d’Italia, ‘Bandiera arancione’ del Touring Club. Agli appassionati delle camminate in campagna proponiamo invece di scendere a valle e di seguire il corso del fiume Clitunno, partendo, ad esempio, dalla cinquecentesca Villa Faustana. Addentrandosi nelle strade camperecce che attraversano le Canapine, si potrà apprezzare come sono coltivati gli ortaggi qui prodotti e assaporare pienamente l’ambiente planiziale.
Lungo il cammino sarà facile osservare aironi bianchi, aironi cenerini e piccoli rapaci, che spesso aleggiano a mezz’aria pronti a ghermire la preda, ma anche gallinelle d’acqua e altri animali tipici di questo territorio solcato da numerosi canali, realizzati nel corso dei secoli per bonificare le antiche paludi.
In primavera, lungo gli argini dei corsi d’acqua si potrà ammirare la colorata fioritura delle erbe campestri, tra cui varie specie di orchidee selvatiche e, seguendo l’alveo del fiume Clitunno, anche il giaggiolo acquatico, o iris d’acqua, con la sua appariscente fioritura di colore giallo brillante.
Attraversare gli orti delle Canapine sarà una bella occasione per conoscere Pietrarossa e la magnifica chiesa romanica dedicata alla Vergine Maria, interamente affrescata al suo interno e nel portico perimetrale. Un angolo di terra trevana, quello di Pietrarossa, ricchissimo di tradizioni e di storia.
Interessanti ritrovamenti archeologici testimoniano l’esistenza in questa zona di un insediamento di epoca romana: basolati stradali, resti di colonne e colonnati e di antiche strutture, come i due monoliti presenti sotto i portici della chiesa stessa o anche le vestigia di edifici con pavimenti mosaicati emersi nel corso dei recenti scavi archeologici avviati dal Comune di Trevi e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria; studi e ricerche che, proseguendo, potranno dire l’ultima parola sull’origine della Trevi romana.
Poco lontano dalla chiesa e dagli orti storici di Trevi, lungo la strada che prende il nome di via delle Canapine, tra il 2003 e il 2006 è stata rinvenuta una necropoli di epoca longobarda; i corredi di quelle tombe si possono oggi ammirare nei locali del Complesso museale di San Francesco, nel capoluogo municipale.
Presso la chiesa di Santa Maria di Pietrarossa si svolgeva l’antica fiera di San Giovanni, le cui origini possono essere fatte risalire al Medioevo. Fino agli anni ’50 del secolo scorso era il luogo dove i contadini del territorio andavano a fare scorta di attrezzi, in particolare per la mietitura e la trebbiatura.

Trevi, Pietrarossa, chiesa di Santa Maria, gli affreschi del portico [foto di T. Ravagli & G. Filippucci]

Preferenze sulla Privacy

Quando visitate il nostro sito web, esso può memorizzare informazioni attraverso il vostro browser da servizi specifici, di solito sotto forma di cookie. Qui puoi modificare le tue preferenze sulla Privacy. Vale la pena notare che il blocco di alcuni tipi di cookie può influire sulla vostra esperienza sul nostro sito web e sui servizi che siamo in grado di offrire.

Clicca per abilitare/disabilitare Google Analytics tracking code
Clicca per abilitare/disabilitare Google Fonts
Clicca per abilitare/disabilitare Google Maps
Clicca per abilitare/disabilitare video embeds
Il nostro sito web utilizza i cookie, principalmente da servizi di terze parti. Definite le vostre preferenze sulla privacy e/o acconsentite all'uso dei cookie.