Anche questo anno abbiamo incontrato i ragazzi e gli accompagnatori del Campus estivo dell’Oratorio di Santa Maria in Valle-Trevi… per parlare di ambiente, per raccontare le tante, bellissime, peculiarità del nostro territorio!
Ormai da diversi anni, quello con il Campus estivo dell’Oratorio dei SS. Angeli Custodi è un appuntamento fisso che con il tempo è diventato sempre più interessante e… frequentato: la cosa, ovviamente all’inizio ci preoccupa sempre un poco, per il numero molto elevato dei partecipanti e quindi per l’inevitabile difficoltà a trasmettere il nostro ‘amore’ per l’ambiente e i valori che sono alla base del nostro impegno e del nostro lavoro, ma al contempo è un appuntamento che non vogliamo mancare e che ci rende estremamente orgogliosi per quanto, tanto o poco lo scopriremo solo… vivendo, riusciamo a trasmettere ai giovani partecipanti per farli ‘innamorare’ della nostra bella Valle Umbra.
Ogni volta che affrontiamo un percorso, un progetto di didattica ambientale, lo spirito che ci anima si riassume in queste parole:
L’uomo non proteggerà mai qualcosa che ignora e che non comprende completamente…
E quindi è compito di tutti noi lavorare per fare conoscere e comprendere, e quindi amare, il mondo che ci circonda, l’ambiente in cui viviamo, il territorio che ci ospita…
Due le uscite didattiche programmate con Cristina, don Jozef, Sheila e con gli altri organizzatori.
Conoscere il bosco e il nostro territorio, compiendo un bel giro tra le località di Coste di Trevi
Conoscere il bosco e il nostro territorio, percorrendo un tratto della ex Ferrovia Spoleto-Norcia
Conoscere il bosco significa iniziare ad apprezzare e a comprendere il lavoro, faticosissimo, che gli abitanti delle frazioni montane svolgono per il GOVERNO DEL BOSCO: con i nostri boschi governati a ceduo per circa l’85%, dove le specie prevalenti sono le querce caducifoglie come il cerro e la roverella, a cui si associano il carpino nero, nelle associazioni più fresche, e l’orniello.
Conoscere il bosco significa iniziare a conoscere le leccete, che prevalgono alle quote più basse, a partire da quelle storiche, patrimonio arboreo che arricchisce con la sua presenza abbazie e conventi del nostro territorio, a cui le leccete stesse risultano indissolubilmente legate.
Conoscere il bosco significa imparare a riconoscere le ‘voci’ del bosco, con i tanti animali che lo abitano e lo frequentano, talora solo di passaggio, ma anche le tante specie vegetali presenti nel sottobosco o ai margini delle radure, come il corbezzolo, i ginepri, la vesicaria… Significa imparare a procedere in silenzio per godere di tutto questo e altro ancora… ma con tanti partecipanti, diciamo che certi incontri sono rinviati ad… altre occasioni!
Tante le località di Coste di Trevi attraversate e che abbiamo iniziato a ‘memorizzare’: Coste, la Scuola, la Renacciola, Case Colle, Case Valle, Golaperta con la chiesina di Santa Maria di Pelano, monte Caprile (dove abbiamo seguito… gli ometti di pietra) con l’edicola di San Silvestro… per finire Santa Maria del Carmine, ex parrocchiale e chiesa principale degli abitati di Coste.
Tra i tratti percorribili di questo bellissimo itinerario, che si svolge lungo la ex Ferrovia Spoleto-Norcia, abbiamo scelto quello che sale da Spoleto verso la ‘Caprareccia’
Lungo il tragitto abbiamo parlato di bosco e di ambiente, ma abbiamo anche raccontato la meraviglia che stavamo (in parte) percorrendo: 7 km circa di quello che è stato un vero gioiello della ingegneria ferroviaria italiana, la vecchia Spoleto-Norcia… una ferrovia inaugurata nel 1926, con ben 377 opere d’arte realizzate in poco più di 50 chilometri complessivi di percorso, tra cui gallerie elicoidali e l’ardito ponte sul torrente Cortaccione.
ll progetto definitivo fu redatto dall’ingegnere svizzero Erwin Thomann, progettista della Ferrovia del Lötschberg (importante linea ferroviaria svizzera, che collega l’Oberland Bernese al Vallese valicando il massiccio del Lötschberg). I lavori di costruzione iniziarono nel 1913 e furono, inevitabilmente, rallentati dalla Prima Guerra mondiale: da qui l’inaugurazione avvenuta solo il 1º novembre del 1926, con il servizio commerciale avviato a partire dal 6 novembre dello stesso anno. Una ferrovia chiusa nel 1968, quando, l’allora Ministro dei Trasporti e futuro Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, firmò il decreto di chiusura. Il 31 luglio dello stesso anno un treno vi effettuò la sua ultima corsa…
Il nostro itinerario didattico ha preso il via appena fuori Spoleto (quasi di fronte all’ingresso Spoleto Nord della SS n. 3), abbiamo superato piccole gallerie e siamo saliti con costante, leggera ascesa, molto regolare e non superiore al 45 ‰, visto che i treni non potevano certamente affrontare pendenze elevate.
Tra viadotti e gallerie abbiamo raggiunto il punto più alto del nostro cammino superando il viadotto della Caprareccia; la successiva galleria omonima segna il passaggio in Valnerina.
Noi alla fine del ponte – stanchi ma felici! – ci siamo fermati e un autobus ci ha ricondotti… a casa!
Questa pagina del nostro diario non può terminare senza ricordare il lavoro incredibile di tutte le volontarie e i volontari, nonché dei parroci e vice parroci, che animano ogni anno – per ben 3 settimane – questo Campus estivo… CORAGGIOSI, ALTRUISTI E DETERMINATI, IN UNA SOLA PAROLA BRAVISSIMI!!!