Cosa fare se il cattivo tempo ci sorprende in montagna?
In caso di… nebbia
In presenza di nebbia o con forte limitazione della visibilità dovuta ad altre cause, è possibile proseguire il cammino se: abbiamo a disposizione una cartina e siamo in grado di valutare – ‘leggendone’ attentamente i segni – le caratteristiche morfologiche del luogo (burroni, forre, ripidi pendii); in tutto questo ci sarà di grande aiuto la bussola.
Altrimenti è preferibile fermarsi per un po’ in attesa di una schiarita, piuttosto che camminare in un luogo sconosciuto senza sapere con certezza in quale direzione si trovi la nostra meta e correndo il rischio di incappare in gravi difficoltà.
Il diffondesi dell’uso dei navigatori satellitari ha ridotto di molto il rischio di perdersi: anche se sul navigatore non si hanno a disposizione carte dettagliate, sarà sempre possibile tornare al punto di partenza, seguendo fedelmente la traccia rilevata all’andata. Ma anche in questo caso… massima attenzione (sia ai luoghi che stiamo attraversando, sia alla… carica della batteria!)
In caso di… temporale
In caso di temporale, il pericolo maggiore è rappresentato dai fulmini.
Questi sono delle scariche elettriche dovute alla differenza di potenziale che si viene a creare tra nube e nube e tra nube e terra.
Queste scariche possono essere più o meno ramificate ma il ramo principale si scarica in genere su un picco, un albero o qualunque altra cosa che si stagli verso l’alto, seguendo il percorso che offre minor resistenza al passaggio della corrente.
In simili circostanze si consiglia di:
- cercare possibilmente un riparo sicuro (casolare, stazzo, grotta, ecc.)
- abbandonare il più rapidamente possibile le cime delle montagne
- non ripararsi mai sotto alberi isolati o nelle immediate vicinanze di grossi massi isolati; questi potrebbero anche costituire un riparo ma è bene rispettare una distanza di sicurezza
- evitare di ripararsi in nicchie, fessure della roccia stillanti acqua e, comunque, non addossarsi mai a pareti rocciose, dato che roccia e acqua sono buoni conduttori di elettricità
- sostare su neve o ghiaccio piuttosto che su un terreno roccioso
- mettere ogni attrezzatura metallica (piccozza, ramponi) nello zaino in modo da isolarla dall’ambiente esterno; meglio sarebbe disfarsene, per poi riprenderla quando il pericolo è cessato
- non indossare catenine od altri oggetti d’oro o di metallo (anche in questo caso vale quanto detto per le attrezzature al punto precedente)
- se proseguire il cammino non è possibile perché è troppo difficoltoso o rischioso, accovacciarsi a terra, proteggendosi con la mantella; se possibile isolarsi dal terreno con qualsiasi materiale isolante disponibile (legna asciutta, sacco a pelo, sacco tenda, ecc.)
Costituiscono un pericolo anche i fulmini che si scaricano tra nube e nube, quando ci si trova ad alta quota immersi in quella che a noi sembra nebbia ma che in realtà sono nubi.
A volte la nostra cute avverte la presenza di un campo elettrico, con delle sensazioni simili a quelle che si provano passando accanto a un televisore acceso o scendendo da una automobile (attrazione dei peli, piccoli crepitii ecc.): in questi casi è bene allontanarsi rapidamente dalla zona.
In caso di … bufere e gelo
In assenza di vento, il gelo non rappresenta un grosso problema, soprattutto alle nostre quote e latitudini.
Per affrontarlo senza rischi eccessivi, è sufficiente uscire con un vestiario adeguato.
Spesso però, specialmente in alta montagna e in prossimità di valichi e selle, incontriamo forti venti che, insieme al gelo, rendono il freddo insopportabile, mentre le forti raffiche rendono il nostro cammino meno sicuro.
Non è consigliabile iniziare un’escursione in presenza di vento forte:
- forza 7-8, in estate
- forza 5, in inverno con gelo
Nelle nostre note dedicate alla meteorologia per le escursioni da compiere in questo bel territorio umbro, omettiamo di tediarvi con valanghe e slavine…
Raccomandiamo, però, sempre e comunque, di informarsi sul tempo che farà prima di accingersi a compiere ogni qualsivoglia escursione… l’errore più sciocco che possiamo commettere è sottovalutare i rischi che si possono correre in montagna: prevenirli è il miglior modo per evitarli.
Allo stesso modo, non dobbiamo sopravvalutare le nostre possibilità: questo tipo di atteggiamento può indurre a comportarci con leggerezza e superficialità!
E quindi per concludere…
gambe in spalla!