Il 29 maggio del 1965 alle ore 14.39 minuti e 46 secondi si verificava il terremoto di Santa Maria in Valle.
Fu una scossa tutto sommato piccola ma rimasta impressa nella memoria di molti. Stimata dagli studi circa 4.3 gradi richter di magnitudo, si ritiene che il suo epicentro abbia coinciso quasi esattamente con l’abitato di Santa Maria in Valle.
I danni furono lievi e concentrati soprattutto nella zona compresa tra Matigge, Manciano e Pietrarossa.
La potenza del sisma, benché di intensità limitata, fu pari a un ordigno da 3 chilotoni (3000 tonnellate di tritolo).
Due giorni dopo, una scossa leggermente più violenta si verificò a poca distanza, nei pressi di Casevecchie.
LOCALIZZAZIONE TERREMOTO SANTA MARIA IN VALLE - MATIGGE (a cura di STEFANO BORDONI)
Un post a cura di Stefano Bordoni, redattore del MOST e archeologo
UNA ANNOTAZIONE A CURA DELLA REDAZIONE DI MONTAGNEAPERTE
L’ASMI – ARCHIVIO STORICO MACROSISMICO ITALIANO, nel mese di maggio 1965 riporta alcune sequenze di terremoti in Valle Umbra:
- 29 maggio 1965, 13.39.46 Valle Umbra, localizzazione 42.894,12.752 (attualmente zona via Venezia, non distante dal Circolo di Collecchio)
- 31 maggio 1965, 09.22.17, Valle Umbra, localizzazione 42.929,12.693, con epicentro praticamente nell’area di Tenne – Casevecchie in comune di Foligno; secondo il Bollettino Sismico Mensile dell’Istituto Nazionale di Geofisica (ING, 1965) anche questo evento è da collegarsi a quello principale di cui al punto precedente
Secondo il 'Bollettino Sismico Mensile' dell'Istituto Nazionale di Geofisica (ING, 1965)...
«questo evento rappresenta la scossa principale di una sequenza sismica che ebbe inizio la mattina del 29 marzo 1965 e colpì la zona di Trevi e Montefalco, in provincia di Perugia: nei giorni 29 e 30 maggio il bollettino elenca numerose scosse, alcune delle quali di forte intensità (fino al VI e VI-VI grado a Trevi)». Ed ancora «notizie recuperate nelle fonti giornalistiche confermano che a partire dal 29 maggio 1965 la zona di Trevi fu investita da una vera e propria sequenza sismica e che già alcune scosse avvenute il 29 maggio causarono danni significativi. In quest’ottica, non si può studiare l’evento in oggetto senza tenere conto dell’intera serie di scosse e soprattutto dei forti terremoti avvenuti nella giornata del 29 maggio: gli effetti di danno causati dalla scossa qui in oggetto andarono infatti a sommarsi a quelli prodotti dalle numerose forti scosse avvenute due giorni prima e sono pertanto da considerarsi cumulati». Nello stesso ASMI si legge inoltre: «Per quanto riguarda gli eventi del 29 maggio, secondo il bollettino dell’ING le scosse più forti furono quella delle ore 13,21’27” GMT, sentita di VI a Trevi, di V-VI a Montefalco e di V a Foligno (come abbiamo visto sopra, Postpischl [1985a] la elenca alla stessa ora ma con Io=VI-VII), e quella delle ore 13,39’46”, avvertita di VI-VII grado a Trevi, di V-VI a Montefalco e di V a Foligno. Ovviamente non è possibile distinguere gli effetti delle singole scosse del 29 maggio, essendo queste avvenute tutte a poche ore (o anche solo a pochi minuti) di distanza l’una dall’altra».
Tra le altre informazioni raccolte ricordiamo che a Trevi città le scosse non dovrebbero avere superato il grado V-VI MCS, mentre i forti eventi avvenuti tra le 14.22 e le 14.40 furono avvertiti in maniera intensa anche a Foligno e nel suo circondario senza tuttavia procurare danni anche se molti abitanti spaventati dalle scosse sismiche si riversarono in strada «(in accordo con le osservazioni di V segnalate dal bollettino dell’ING)».